In trent’anni succedono tante cose. Lo stesso vale per DPD. La cosa più importante sono le persone dietro le quinte, che ogni giorno si impegnano attivamente per fare la differenza. Abbiamo colto l’occasione per conoscere queste persone più da vicino, leggete voi stessi:
1. Da quanto tempo lavori alla DPD?
Dal 1° giugno sono ben 23 anni. Alla luce dei molti anni di esperienza e dei miei capelli grigi, molti dei miei colleghi mi chiamano «eminenza grigia».
2. Ci racconti brevemente quali sono le tue mansioni?
Sono il manager P&D (P&D sta per Pickup & Delivery) e sono quindi responsabile di tutti i processi relativi alle consegne e ai ritiri completati dai nostri autisti. In altre parole sono responsabile per primo e dell’ultimo chilometro. Le mansioni comprese in questo ambito sono ad esempio la programmazione dei viaggi, la consulenza dei nostri partner di sistema. Svolgo questo lavoro già da 5 anni, tuttavia dico sempre con un sorriso che fondamentalmente non c’è nessuna mansione in ambito operativo che io non abbia svolto nel corso della mia carriera alla DPD. 😄
3. Cosa apprezzi particolarmente del tuo lavoro?
La varietà, le persone, le diverse personalità e le diverse culture. So adeguare il mio stile dirigenziale. Questo è sempre stato il mio punto di forza.
Godo della massima stima e del massimo rispetto in azienda, cosa che mi rende molto felice. Inoltre, la collaborazione con chiunque alla DPD è una grande gioia.
4. Quali sono le tre caratteristiche che ti descrivono meglio?
1. Sono molto riflessivo. Rimango sempre oggettivo, rispettoso e non aggredisco mai a livello personale.
2. Ho una buona conoscenza delle persone, so capire e valutare bene le persone.
3. Ho una grande competenza e una grande esperienza in quello che faccio.
Una caratteristica in più, che per me è anche la più importante: sono una persona molto legata alla famiglia e metto sempre la mia famiglia al primo posto.
5. Cosa apprezzi di più della DPD e dei tuoi colleghi?
Della DPD apprezzo il fatto che venga dato grande valore a ogni singolo collaboratore. Le persone non sono semplici numeri, ma sono rispettate e apprezzate in quanto persone. Il potenziale viene identificato e stimolato, senza differenze, ad esempio in fatto di retroterra culturale. La DPD per me è un luogo di integrazione.
Quello che apprezzo molto dei miei colleghi è la lealtà, il rispetto e la considerazione reciproca. Tutti remano nella stessa direzione. Per me è davvero come una grande famiglia.
6. A cosa dedichi più tempo al di fuori del lavoro?
Al calcio. Ho un bambino piccolo, che gioca nella squadra del nostro paese. Per questo motivo amo passare molto tempo sul campo di calcio, per supportarlo e per passare il tempo assieme a lui.
7. Qual è stato finora il giorno più felice della tua vita?
Quello della nascita di mia figlia (la prima figlia). Ho pianto dalla gioia. È stato davvero un momento indimenticabile e toccante.
8. Qual è stata finora la migliore decisione che tu abbia mai preso?
In realtà non so se sia stata effettivamente la decisione migliore, tuttavia direi che si è trattato del momento in cui ho deciso di abbandonare i miei studi di medicina e di abbandonare la mia patria, il Kossovo, per trasferirmi in Svizzera. È stato poco prima della guerra ed è stata una decisione difficile. Purtroppo in patria non vedevo nessun futuro per me e volevo assolutamente provare a costruire il mio futuro in Svizzera. L’inizio è stato molto difficile, ho dovuto affrontare tutte le difficoltà da solo, imparare una lingua completamente nuova per me, gestire gli aspetti finanziari. Ma ci sono riuscito, e di questo sono molto orgoglioso e felice.