Con oltre 5’000 clienti e 1’200 collaboratori DPD (Svizzera) SA è uno degli operatori leader in Svizzera nel servizio di consegna pacchi. Nell’intervista Tilmann Schultze, oltre che del suo stile di management e delle sue responsabilità come CEO, ci parla anche della sua vita privata.
DPD: "Quali sfide comporta la tua posizione di CEO?"
Tilmann: "Per me una grande sfida consiste nel padroneggiare tutti gli aspetti e le conoscenze specialistiche richieste da questo lavoro. Si passa facilmente da un tema all’altro: gestione, vendite, servizio alla clientela, finanze, IT, internazionale, sdoganamento, HR, compilance, per citarne solo alcuni. Non avendo la pretesa di gestire tutto, mi sono circondato di persone che in questi settori sono migliori di me, e insieme siamo imbattibili.
Per creare un team di successo è necessario anche trovare le persone giuste. Si tratta non solo di assumere persone in possesso delle conoscenze specialistiche necessarie bensì anche, aspetto ancora più importante, di individuare coloro che hanno le qualità umane giuste per svilupparsi nel contesto e nella cultura specifica della nostra azienda e per fare crescere gli altri.
Creare il contesto lavorativo giusto e stimolare i collaboratori è importante, affinché ciascuno possa lavorare con successo nelle migliori condizioni possibili. Indipendentemente da quanto siano diversi tra di loro, i collaboratori hanno bisogno di libertà per poter intraprendere delle iniziative."
DPD: "Qual è il tuo stile manageriale personale?"
Tilmann: "Io credo in un management improntato alla fiducia e alla responsabilità individuale. Quanta più fiducia viene riposta nei nostri team tanta meno paura hanno le persone a intraprendere iniziative e a condividere o implementare le loro idee. Attraverso questa trasmissione di responsabilità, ciascun collaboratore trova il suo posto nel collettivo e diventa consapevole del contributo che apporta nel gruppo.
Il successo non è mai il risultato di una singola persona, di una singola idea, di una singola innovazione o azione, bensì è uno sforzo collettivo nel tempo, che si basa su un obiettivo comune. La visione di DPD: "Conquer Swiss Hearts"."
DPD: "Cosa ti piace fare nel tempo libero?"
Tilmann: "La mia vita professionale è così variegata e frenetica che mi fa sempre piacere stare tranquillo in famiglia e godermi la presenza dei miei cari. Quando non gioco a tennis, mi piace non fare niente! Per alcune persone è difficile non fare niente, ma io ci riesco abbastanza bene. 😉 Lo spirito umano ha bisogna di noia e non mi spaventa dedicare del tempo alla riflessione. Lontano da display e cellulari, assaporando semplicemente quello che si ha."
DPD: "Che musica ti piace ascoltare?"
Tilmann: "Check this out. 😎"
DPD: "Se dovessi invitare a pranzo 3 personalità famose, chi inviteresti e perché?"
Tilmann:
1. "Snoop Dogg: lo trovo straordinario. Amo la sua musica o vorrei scoprire come ce l’ha fatta a uscire dal ghetto di Compton.
2. Michael Jordan: adoro l’NBA sin da quando ero bambino. Mi piacerebbe sapere come sia riuscito a trasformare un comunissimo franchise nella squadra di basket migliore al mondo.
3. Winston Churchill: per quanto riguarda la gestione delle crisi, avrebbe di certo avuto molto da insegnare."
DPD: "In cosa spendi maggiormente il tuo denaro?"
Tilmann: "Per rispondere a questa domanda ho dovuto chiedere a mia moglie, che mi ha suggerito: «Dì per mia moglie» 😁 No, per tutta la vita ho viaggiato sia privatamente (naturalmente con mia moglie e i miei familiari) sia per lavoro intorno al mondo per scoprire il nostro pianeta e le diverse culture che lo popolano. Il mio budget per i viaggi attende di essere speso, soprattutto adesso che è di nuovo possibile, dopo due anni di pandemia di Covid-19 in cui abbiamo risparmiato!"
DPD: "Cosa o chi ti rende particolarmente felice?"
Tilmann: "Semplice: sono felice quando lo sono le persone che mi circondano."
DPD: "Cosa ti fa staccare la spina, facendoti dimenticare il mondo che ti circonda?"
Tilmann: "Mi piace leggere e quando sono immerso in un libro credo che non riuscirei ad accorgermi nemmeno di un terremoto. Anzi, approfitto per consigliare due dei miei romanzi preferiti:
1. "L’ombra del vento" di Carlos Ruiz Zafón
2. "Der Totenleser", traduzione in tedesco dell’originale "El lector de cadaveres" di Antonio Manuel Garrido".
DPD: "'Cosa faresti se non avessi più paura?"
Tilmann: "Farei tutto quello che mi mette paura. Soffro di vertigini solo quando non poggio i piedi su qualcosa. Ovvero, in aereo non ho paura. Per questo mi piacerebbe provare il paracadutismo, oppure nuoterei con squali e balene. Se sapessi come fare, guiderei anche un veicolo da Formula 1."
DPD: "Cosa vorresti rifare almeno una volta nella vita?"
Tilmann: "Festeggiare di nuovo il mio 35° compleanno. Da un lato perché all’epoca avevo 20 anni di meno, dall’altro perché era l’inizio di una nuova fase della mia vita: mi ero sposato, ero diventato padre e tutto era ancora in divenire, anche la mia vita professionale. È stata un’età molto entusiasmante, che mi piacerebbe rivivere."
DPD: "Se fossi un supereroe, quale superpotere vorresti avere?"
Tilmann: "Ho trascorso l’infanzia leggendo fumetti di supereroi. Mi piacevano X-Men e soprattutto Wolverine: irascibili e spesso al limite, ma sempre pronti ad aiutare. Ma gli artigli di adamantio non mi interessano, come superpotere preferirei avere quelli di Diablo: il teletrasporto, così potrei viaggiare risparmiando. 😉"
DPD: "Quali sono i tre punti cruciali della tua vita?"
Tilmann: "Il primo incontro con la mia allora futura moglie e la nascita dei miei due figli. Nothing compares to this."
DPD: "Cosa non avresti mai immaginato, se te l’avessero predetto dieci anni fa?"
Tilmann: "Non avrei mai pensato che sarei diventato CEO o che mi sarei trasferito in un Paese così bello come la Svizzera."
DPD: "Infine: hai una ricetta di successo per i giovani per mirano a una posizione di CEO?"
Tilmann: "Penso che non esista una ricetta universale per diventare CEO. Non ho mai perseguito una posizione di CEO, ma forse qualche consiglio può essere utile: se si lavora duro, se si ascoltano gli altri e ci si mette in discussione, se si rimane fedeli a se stessi e si può contare sull’aiuto di un mentore, (forse) si è sulla buona strada."