16 Marzo 2023 | Comunicato stampa

Gli acquirenti elettronici svizzeri restituiscono quasi un pacco su tre - un record europeo

Buchs, marzo 2023. La Svizzera difende il suo titolo di campionessa europea nella restituzione dei prodotti ordinati online. L’anno scorso gli appassionati dello shopping online hanno rispedito al mittente il 28 percentuale dei pacchi. Il tasso di restituzione continua ad aumentare, anche se sempre più rivenditori hanno introdotto l’obbligo di pagare le spese. Lo dimostra la nuova edizione dell’E-Shopper Barometer del Geopost, uno studio condotto regolarmente in oltre 20 Paesi europei.

 

In cinque anni la quota di pacchi restituiti nell’ambito dell’e-commerce svizzero è più che triplicata. Mentre nel 2017 il tasso era ancora dell’8 percentuale, secondo l’ultima indagine rappresentativa del Geopost era già passato al 28 percentuale: un punto percentuale in più rispetto all’anno precedente e, di nuovo, un record europeo. In media, gli e-shopper degli altri Paesi europei hanno restituito solo il 14 percentuale dei pacchi. Con il 6 percentuale, il Portogallo registra la quota più bassa. Le statistiche riguardano tutti gli e-shopper abituali che ordinano prodotti online almeno una volta al mese. Rappresentano il 90 percentuale del volume dell’e-shopping.

I resi sono in aumento, anche se gli acquirenti incontrano sempre più ostacoli: L’anno scorso solo il 45 percentuale ha trovato facile restituire i pacchi. Nell’anno precedente la quota era ancora del 53 percentuale, nel 2019 addirittura del 62 percentuale. Una tendenza simile si osserva anche negli altri Paesi presi in esame. Diversi grandi rivenditori hanno introdotto un costo per i resi, almeno per gli ordini di piccola entità. Tuttavia, l’E-Shopper Barometer segnala anche un’evoluzione in controtendenza: ci sono sempre più modi per restituire i pacchi. Il 38 percentuale degli acquirenti online di solito non utilizza più gli uffici postali per questo scopo, ma un punto di ritiro o un locker.

Tendenza al rialzo anche dopo la revoca delle misure anti-covid
Il nuovo aumento del tasso di resi nel 2022 indica che non si tratta di un’evoluzione temporanea dovuta a limitazioni della mobilità. Questo vale anche per la vendita online nel suo complesso: In Svizzera, quattro e-shopper su cinque fanno acquisti in Internet e oltre la metà di essi li fa regolarmente. Questi numeri sono aumentati durante la pandemia e da allora sono rimasti costanti.

Un terzo acquista online alimenti freschi
Gli ordini online di alimenti freschi e bevande sono aumentati notevolmente durante la pandemia e anche in questo caso non si è registrata una tendenza significativa al ribasso dopo la revoca delle misure anti-covid. Mentre nel 2017 solo il 14 percentuale degli e-shopper ordinava generi alimentari freschi, questa percentuale è salita al 30 percentuale nel 2021 e al 29 percentuale nel 2022. Negli altri Paesi europei, la quota di acquirenti di prodotti freschi è in media del 35 percentuale. In Svizzera gli e-shopper hanno effettuato in media 83 acquisti di prodotti freschi all’anno.
In base al sondaggio, per gli acquirenti online abituali il fattore decisivo non è il prezzo degli alimenti freschi, ma la possibilità di effettuare gli ordini da casa in qualsiasi momento e in tutta comodità o di non dover trasportare le borse della spesa. Il 70 percentuale degli alimenti freschi viene consegnato a domicilio; l’anno scorso era l’87 percentuale. L’importanza dei locker, degli uffici postali o dei punti di ritiro sta aumentando anche per gli ordini online di prodotti alimentari. Per gli e-shopper sono molto importanti la data desiderata e una finestra temporale di un’ora per la consegna.

Si attendono opzioni di consegna sostenibili
L’ultimo E-Shopper Barometer DPD mette in evidenza che sempre più acquirenti si aspettano che i rivenditori online offrano alternative di consegna rispettose dell’ambiente. Ormai si tratta di più della metà di tutti gli e-shopper abituali. Per opzioni di consegna sostenibili si intendono soprattutto veicoli a basse emissioni (elettrici, ibridi, biciclette). Anche le consegne in cui vengono combinati più prodotti sono considerate «green».

Contatto stampa

Marco Kaiser

Marco Kaiser

Portavoce dei media

email.png